Sulle trecce dell'assassino (semi-serial thriller)

La storia prende le mosse da un inquietante omicidio commesso da Giuseppy’s, il più rinomato salone d’acconciature uomo donna bambino di Gravetown. L’uomo con le fitte trecce, che si è appena seduto a turno, viene soffocato con un’extension durante un brevissimo black-out e ritrovato completamente rasato quando torna la luce nello sgabuzzino delle scope, avvinghiato al garzone del salone. L’assassino non ha lasciato trecce! Vengono incaricati delle indagini Peter Haddock, pingue e rozzo ispettore del quarantatreesimo distretto di polizia e il suo assistente Dan Parrish. Tra scarsissimi indizi, un tragico errore virtuale di città e tantissimi personaggi grotteschi, ciascuno dei quali ben avrebbe potuto commettere l’omicidio, i due si muoveranno faticosamente, in compagnia di una bellissima agente in affiancamento, verso l’insospettabile verità.

Autore: Andrea Fiore
Illustrazioni: Fabiana Castellani
Collana: Zafferano
Pagine: 261 p., Brossura 
Lingua: italiano
Anno: ©2022 PandiLettere Edizioni
ISBN: 979-12-80785-02-2
Prezzo di copertina: € 16,50


Andrea Fiore

nato a Catania nel marzo ’63. Studi classici tra testi di poeti e prosatori greci e romani, poi giurisprudenza e lavoro in azienda. Scrive gialli di stampo grottesco demenziale, aforismi e divertenti storielle presenti in numerose collane di racconti. Il tutto, stressando la lingua italiana con spericolati giochi di parole. Coltiva anche la passione per i format radiofonici e televisivi, conducendo programmi d’attualità e intrattenimento. Nel 2009 ha vinto il premio nazionale “Giri di parole” con il racconto Lo stretto indispensabile. Sempre nel 2009 ha pubblicato il suo primo semi-serial thriller Morte, ricotta e Mascarpone e nel 2011 il secondo L’elettricista suona sempre 220 volt, con cui ha vinto il Premio Letteraio Akadèmon. Nel 2013 il suo racconto Assassinio in corso d’opera è stato inserito nella raccolta nazionale di racconti brevi I colori dell’estate - Giallo. Infine, nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti estemporanei Scrivere mi diverte, leggermi un po’ meno.


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