Una raccolta di prose liriche, pensieri, piccoli come “granelli”, ma intensi per la “Luce” che sprigionano, invitandoci a una riscoperta di noi stessi.
Raccolta di cento poesie sul filo dei tormenti e delle piccole grandi gioie del poeta, tra la ricerca del senso dell’amore (spiegato con l’immaginazione del corpo bramato della donna) e l’eterna disillusione dei giorni scontenti, vinti dalla prepotente vittoria della solitudine, a suo modo rassicurante.
Cerchiamo davvero l’amore o noi stessi nell’altro? L’amore sfinisce perché c’è un sopruso, perché ristagna la noia, o perché si cresce e ci si allontana?
Il Diario, o l’Almanacco, è una struggente storia d’amore. Dolce, prepotente, meschina, triste. Ordinaria nelle sfumature ma possente nei risvolti. Chi ha cuore pianga e chi non ne ha derida pure. Nulla cambierà e nessuna virgola del destino muterà collocazione.
Una silloge dedicata alla sofferenza dei malati di cancro, perché la condivisione del dolore è un sostegno in più a chi non crede ci sia un altro domani.